mercoledì, Maggio 1, 2024

MUSICATORIO MAG

news e suoni dal mondo della musica…a cura di JMAO

curiositànotizie

“Guitar”: 200 chitarre iconiche in un solo libro. Fotogallery.

fonte articolo e foto – rockol.it – redazione musica franco zanetti

Ve ne presentiamo alcune scelte fra le più interessanti

"Guitar": 200 chitarre iconiche in un solo libro. Fotogallery.

E’ uscito in questi giorni per l’editore Ippocampo “Guitar – Chitarre iconiche e la loro storia” di David Schiller, un ricco volume illustrato, cartonato, di 240 pagine, racchiuso in cofanetto, venduto al prazzo di 29,90 euro, interamente dedicato allo strumento per eccellenza del rock (ma anche del blues e del jazz) che presenta dettagliatamente duecento chitarre che per una ragione o per l’altra hanno fatto storia.
Dettagliato, approfondito, minuzioso, il testo di Schiller sarà molto apprezzato dai professionisti dello strumento, e le bellissime fotografie a colori affascineranno gli appassionati.
Per gentile concessione dell’editore pubblichiamo qui di seguito una selezione delle chitarre presentate nel volume.

MODELLO: KRAMER CUSTOM GRAPHIC
COSTRUTTORE: KRAMER, 1984
TIPO: ELECTRIC SOLID-BODY
SEGNI PARTICOLARI: costruita da Kramer, di proprietà di Van Halen • Manico usatissimo • Tra le sue molte stranezze, Eddie Van Halen bolliva le corde prima di usarle

https://a6p8a2b3.stackpathcdn.com/0mCk6I4YR_cfNiQPHZfyKfRLgxk=/700x0/smart/rockol-img/img/foto/upload/chitarre-pagina-3.2022-01-21-17-50-42.png

Una delle chitarre più celebri degli ultimi decenni è la “Frankenstrat” di Eddie Van Halen. Van Halen ha fatto assemblare componenti diverse – un body di frassino di seconda scelta, un manico di acero, un vibrato Fender (poi sostituito con un Floyd Rose), humbucker PAF – e voilà: ecco una chitarra con body Fender e suono Gibson. Inizialmente era nera, poi le è stato dato un look più dinamico dipingendola di bianco e realizzando delle strisce col nastro adesivo, fino ad arrivare al suo aspetto attuale: un iconico rosso con strisce bianche e nere. Dal 1984 Kramer realizza per Eddie fedeli riproduzioni come questa.

 

MODELLO: YELLOW CLOUD
COSTRUTTORI: DAVE RUSAN/KNUTKOUPEE ENTERPRISES, 1989
TIPO: ELETTRICA SOLID-BODY
SEGNI PARTICOLARI: tutte le parti metalliche sono dorate, comprese chiavi, potenziometri e coperture del capotasto e della truss • Due pickup EMG, un singlecoil sul manico e un humbucker sul ponte • Segnatasti neri con il simbolo di Prince in versione stilizzata

https://a6p8a2b3.stackpathcdn.com/BX8wG37zVUByX3Og3Lb9VPZAku4=/700x0/smart/rockol-img/img/foto/upload/chitarre-pagina-16.2022-01-21-17-50-42.png

Questa chitarra a “nuvola” è stata disegnata da Prince e costruita da un music shop di Minneapolis. Alla prima Cloud, bianca, ne sono seguite altre quattro di diversi colori. Erano chitarre pesanti e resistenti, col body di acero da zucchero, eppure nel 1994 Prince ruppe il manico di questo esemplare mentre partecipava a un programma TV in Francia. I suoi tecnici la ripararono… e nel 2018 a un’asta è stata pagata 225.000 dollari.

 

MODELLO: SANTANA
COSTRUTTORE: PRS, 1980
TIPO: ELETTRICA SOLID-BODY
SEGNI PARTICOLARI: i celebri segnatasti con gli uccelli traevano ispirazione da un libro della madre di Paul Reed Smith, appassionata di bird-watching • Pickup progettati e avvolti dalla PRS, scala da 25 pollici, a metà tra Gibson e Fender

https://a6p8a2b3.stackpathcdn.com/BcyrkSg2HReqSSGSU8ydauPOEqU=/700x0/smart/rockol-img/img/foto/upload/chitarre-pagina-33.2022-01-21-17-51-29.png

Paul Reed Smith era interessato più all’evoluzione che alla rivoluzione, ed è riuscito a trovare la giusta via di mezzo tra Gibson e Fender creando la PRS, una delle fabbriche di chitarre più rispettate e di maggior successo in America. Artigiano eccezionale con l’istinto di un musicista, nel 1980 ha costruito questa chitarra per il suo idolo Carlos Santana, che ne rimase tanto colpito da chiamarla “un’azione di Dio”.
Come poteva uno sconosciuto di una piccola officina di Annapolis, nel Maryland, riuscire a creare uno strumento tanto entusiasmante?
Forse Santana era davvero uno scettico, o forse voleva motivare Paul Reed Smith, in ogni caso ci vollero altre due chitarre per fargli ammettere che queste azioni di Dio erano in realtà il frutto di un uomo che stava creando un nuovo classico americano.

 

MODELLO: “BO DIDDLEY” BIG B
COSTRUTTORE: GRETSCH, 1960
TIPO: ELETTRICA SOLID-BODY
SEGNI PARTICOLARI: il body e il suo colore sono passati alla storia • Una coppia di pickup DeArmond DynaSonic • Piccolo battipenna a mattoncino

https://a6p8a2b3.stackpathcdn.com/JUczmYyJyNwUS1XHknzdJVdGNTw=/700x0/smart/rockol-img/img/foto/upload/chitarre-pagina-45.png

Difficile immaginare una chitarra meno elegante di questa tavoletta rossa rettangolare, ma si tratta di uno strumento iconico subito riconoscibile, progettato e suonato dal leggendario Bo Diddley.
Si dice che abbia scelto la forma rettangolare perché da bambino costruiva chitarre con le scatole di sigari, come ancora oggi fa qualcuno. Secondo un’altra versione, voleva invece evitare che si ripetesse una cosa imbarazzante che gli era capitata una volta, quando si era colpito all’inguine con la cassa di una Gibson L-5 mentre saltellava sul palco. Qualunque sia stato il motivo, Gretsch ha costruito la prima Big B, divenuta poi il suo marchio di fabbrica proprio come il “Bo Diddley beat”.

 

MODELLO: STRATOCASTER, “ROCKY”
COSTRUTTORE: FENDER, 1961
TIPO: ELETTRICA SOLID-BODY
SEGNI PARTICOLARI: una Stratocaster di serie del 1961 decorata dal suo celebre proprietario, George Harrison, con un po’ di appiccicosa vernice Day-Glo e con lo smalto per unghie di sua moglie (ai tempi) Pattie Boyd • Qualche anno dopo sono stati aggiunti il nome “Rocky” e le parole “Bebopalula” e “Go Cat Go” in omaggio ai guitar hero Gene Vincent e Carl Perkins

https://a6p8a2b3.stackpathcdn.com/hkgi_02PFCIdkV5RHJVKcM8UO88=/700x0/smart/rockol-img/img/foto/upload/chitarre-pagina-60.2022-01-21-17-50-57.png

Un giorno Lennon e Harrison mandarono Mal Evans a comprare un paio di Strat perché Brian Epstein era disposto a pagarle. Evans tornò con due Fender Stratocaster Sonic Blue del 1961, usate dai Beatles per la prima volta in “Nowhere Man”. Nell’aprile del 1967, racconta George, la band era stata presa dalla mania di “dipingere tutto”: avete mai visto una
foto della Rolls-Royce psichedelica di John Lennon? Harrison non si fece pregare e customizzò “Rocky”.
È possibile ascoltare questa celebre chitarra in molte registrazioni, a partire da “Rubber Soul”, e vederla nello special televisivo “Magical Mystery Tour”. Dopo i Beatles, Harrison decise di usarla come slide.

 

MODELLO: J-160E
COSTRUTTORE: GIBSON, 1964
TIPO: ACUSTICA FLATTOP AMPLIFICATA
SEGNI PARTICOLARI: pickup P-90 senza copertura • Finitura striata • Disegni di John Lennon eseguiti durante il Bed-In per la pace del 1968 a Montreal insieme a Yoko

https://a6p8a2b3.stackpathcdn.com/LMrkcnk7WJYKOIdY1tW32sBAHo4=/700x0/smart/rockol-img/img/foto/upload/chitarre-pagina-68.2022-01-21-17-51-28.png

Il 10 settembre 1962 John Lennon e George Harrison presero le loro nuove J-160E sunburst.
Il giorno dopo, Lennon usò la sua per registrare “Love Me Do”. L’originale venne rubata durante uno spettacolo natalizio nel 1963, ma Lennon la rimpiazzò immediatamente e la fece verniciare con colori psichedelici, per riportarla in seguito ai toni naturali del legno. Harrison sostiene invece di aver usato la sua in ogni registrazione dei Beatles da “Please Please Me” fino ad “Abbey Road”.

 

MODELLO: CASINO
COSTRUTTORE: EPIPHONE, 1962
TIPO: ELETTRICA HOLLOW-BODY THINLINE
SEGNI PARTICOLARI: pickup P-90 “dog-ear” cromati • Era un modello di livello medio, ma McCartney lo rese famoso: “Se dovessi scegliere una sola chitarra elettrica, prenderei questa”. L’elenco di chi ha suonato una Casino è di tutto rispetto e va dai Beatles a the Edge, da Keith Richards a Thom Yorke

https://a6p8a2b3.stackpathcdn.com/nC9w-PAXw51nAd3bjc4LhxDV6Bc=/700x0/smart/rockol-img/img/foto/upload/chitarre-pagina-69.2022-01-21-17-51-04.png

Lo strumento più celebre suonato da Paul con i Beatles è senza dubbio il basso violino Hofner (costava 70 sterline meno di un basso Fender; Paul pensava inoltre che grazie alla sua cassa simmetrica non avrebbe fatto la figura dello “stupido” suonandolo da mancino). In studio McCartney suonava tantissimo anche la chitarra, soprattutto questa Epiphone Casino acquistata nel 1964. Una vera hollow-body, con due pickup P-90, ha il tipico “Beatles sound”, che possiamo sentire non solo negli assoli di Paul in “Ticket to Ride”, “Drive My Car” e “Taxman”, ma in un gran numero di altri brani, visto che dal 1966 anche John e George decisero di prendersi delle Casino. Negli anni a venire, coi Beatles John usò soprattutto la Casino, anche se la sua aveva un aspetto molto diverso da quella di Paul: mentre la band si trovava in India dal Maharishi coi propri amici, Donovan aveva infatti convinto John e George a togliere la finitura dalla chitarra per ottenere un suono migliore.

 

MODELLO: ES-355TD
COSTRUTTORE: GIBSON, 1959
TIPO: ELETTRICA SEMI-HOLLOW
SEGNI PARTICOLARI: componenti d’oro, compresa la cordiera Bigsby con vibrato • Segnatasti perlacei sulla tastiera d’ebano • Intarsio col diamante spezzato sulla paletta (usato sulle Gibson più lussuose, come la Super 400) e binding di gran classe

https://a6p8a2b3.stackpathcdn.com/m8EJ21ESV8IXliwq79LqvX_89QI=/700x0/smart/rockol-img/img/foto/upload/chitarre-pagina-87.2022-01-21-17-51-02.png

Subito dopo l’innovativa ES-335 Gibson presentò la ES-355TD, una versione leggermente più lussuosa e decorata. “T” stava per “thinline”, e “D” per “doppio pickup”.
A parte il Bigsby e l’iniziale finitura cherry red, ben poco la distingueva la 355 dalla precedente 335. Per questo lo stesso anno Gibson la predispose per il suono stereo – la “stereofonia” stava per esplodere, e dividendo i pickup i musicisti avrebbero potuto usare due amplificatori (non sarebbe successo) – e la fornì di un selettore Vari-tone, con sei opzioni di tono supplementari. Considerando anche il selettore dei pickup, si potevano ottenere diciotto diverse varianti. Troppe? Stando alle vendite, la 335 andò molto meglio della 355.
Questo modello deluxe venne però apprezzato da chitarristi come Chuck Berry, B.B. King e Jimmy Rogers.

 

MODELLO: MK-80 CUSTOM
COSTRUTTORE: PENSA, 2007
TIPO: ELETTRICA SOLID-BODY
SEGNI PARTICOLARI: l’essenza di una MK: body Strat semplice da suonare, frutto di legni speciali e della maestria di chi l’ha costruita • Verniciatura custom di Marie Pensa • La sigla MK rimanda a Mark Knopfler, che però non ha il monopolio delle Pensa, suonate anche da chitarristi come Peter Frampton, Eric Clapton, Lou Reed e Lenny Kravitz

https://a6p8a2b3.stackpathcdn.com/H6vAJIPnqVJVnSI9cqU3Mcc1Ad8=/700x0/smart/rockol-img/img/foto/upload/chitarre-pagina-91.2022-01-21-17-51-06.png

Rudy Pensa ha cominciato a produrre chitarre nei primi anni ’80, collaborando con John Suhr, costruttore e riparatore di talento, che aveva assunto nel suo leggendario Rudy’s Music di New York. Nel 1984, Pensa e il suo amico chitarrista Mark Knopfler abbozzarono il progetto della solid-body perfetta su un tovagliolo. Si dice che Knopfler volesse una chitarra in grado di emulare i suoni delle due che usava sul palco, alternandole in continuazione: una Strat e una Les Paul. Pensa l’ha realizzata, Knopfler l’ha suonata ed è stato amore alla prima nota.
Nel corso degli anni le MK si sono evolute, senza però mai allontanarsi dall’idea originale di un body Strat creato con legno e lavorazione di alto livello, e dettagli custom che solo grandi artigiani esperti di chitarre possono garantire.

 

MODELLO: LES PAUL
COSTRUTTORE: GIBSON, 1959
TIPO: ELETTRICA SOLID-BODY
SEGNI PARTICOLARI: humbucker PAF (patent applied-for, “brevetto richiesto”) • La copertura in acero è disposta “a libro” per creare pattern simmetrici sotto alla finitura cherry sunburst • Switch rétro treble/rhythm, con placca a forma di fiche da poker

https://a6p8a2b3.stackpathcdn.com/qLeyAVH7l8rYHjP0W2tsazvDhDQ=/700x0/smart/rockol-img/img/foto/upload/chitarre-pagina-96.2022-01-21-17-51-11.png

Una delle chitarre di serie più richieste è una delle Les Paul di fine anni ’50. Queste “burst” originali, prodotte tra il 1958 e il 1960, possiedono un’anima musicale che nessuno è riuscito a riprodurre. Il cammino però è stato faticoso.
Per competere con la Fender, che stava riscuotendo grande successo con la Telecaster, Gibson, in collaborazione con il celebre chitarrista Les Paul, nel 1952 lanciò la sua linea di solid-body con un modello dotato di una spettacolare finitura dorata. Alla fine degli anni ’50, le vendite stavano calando, e così Gibson passò a una finitura sunburst. Il modello però divenne iconico solo a metà degli anni ’60, quando stelle del rock come Keith Richards, Eric Clapton, Jimmy Page e Mike Bloomfield resero celebre questa chitarra e il suo inarrivabile suono profondo e roco.

 

MODELLO: STRATOCASTER, “BROWNIE”
COSTRUTTORE: FENDER, 1956
TIPO: ELETTRICA SOLID-BODY
SEGNI PARTICOLARI: una Strat piena di novità: doppio cutaway, body smussato, tre pickup con switch per selezionarli (all’epoca una novità assoluta), ponte regolabile per ogni corda, jack di uscita protetto e pickup lead angolato per una migliore risposta sulle note alte • In questo modello tutto fa pensare al suo proprietario: i graffi, i segni e la bruciatura
di sigaretta sulla paletta

https://a6p8a2b3.stackpathcdn.com/Z5nU1WSLL5cIgc1pTlrgaRbdmRQ=/700x0/smart/rockol-img/img/foto/upload/chitarre-pagina-101.2022-01-21-17-50-50.png

Dopo aver lanciato la Telecaster, Leo Fender diede ascolto alle critiche dei chitarristi: il suo look era troppo poco appariscente, e il pesante body faceva male alle costole. Perciò, con l’aiuto dei musicisti Freddie Tavares e Bill Carson, creò un secondo capolavoro.
Presentata nel 1954, la Stratocaster è probabilmente la chitarra più suonata, celebre e copiata di tutti i tempi. Sembrava venire dal futuro: lucente, formosa e sinuosa.
Questo modello sunburst del 1956 apparteneva a Eric Clapton e aveva una sorella gemella, “Blackie”.

 

MODELLO: D-45
COSTRUTTORE: MARTIN, 1938
TIPO: ACUSTICA FLATTOP
SEGNI PARTICOLARI: con la sua insolita finitura sunburst, è più unica che rara • Sono atipici anche gli intarsi esagonali sulla tastiera, ripresi dalla sfortunata archtop Martin F-9 • La D-45 risplende grazie alla conchiglia di abalone, un mollusco dal guscio madreperlaceo

https://a6p8a2b3.stackpathcdn.com/68HCAyQR6NYyLYo3Ybytnn1mLd0=/700x0/smart/rockol-img/img/foto/upload/chitarre-pagina-117.2022-01-21-17-51-11.png

Nel 1933, quando era all’apice della sua fama, Gene Autry, il cowboy canterino popolarissimo al cinema, contattò la Martin per richiedere una chitarra custom, una style-45 dreadnought a 12 tasti col suo nome scritto in grande sulla tastiera con intarsi in conchiglia di abalone.
La Martin la mise in produzione come modello a 14 tasti, col nome di “D-45”. Tra il 1933 e il 1941 ne produsse solo novantuno, tutte straordinarie per tono, look e qualità complessiva. Nel 1967, dopo aver spesso condiviso il palco con Stephen Stills, proprietario di una D-45 del 1939, anche Neil Young ne volle comprare una, da grande amante delle chitarre di una volta. Oggi queste bellezze dell’anteguerra hanno prezzi astronomici.

 

MODELLO: EDS-1275
COSTRUTTORE: GIBSON, 1964
TIPO: ELETTRICA SOLID-BODY A DOPPIO MANICO
SEGNI PARTICOLARI: l’originale EDS-1275 era stata lanciata nel 1958 ed era uno strumento semi-hollow; nel 1962 divenne una solid-body basata sul design della SG • In alcuni periodi il modello è uscito di produzione. Quando Page ne richiese una nel 1971, gliela dovettero realizzare custom

https://a6p8a2b3.stackpathcdn.com/V8vQKWyPtcIAqUxWYOSqoX0zuCo=/700x0/smart/rockol-img/img/foto/upload/chitarre-pagina-121.2022-01-21-17-51-12.png

Se avete una certa età, siete stati abbastanza fortunati da trovare i biglietti e non vi siete sballati al punto di non ricordarlo, questo è il modello che avete visto stringere da Jimmy Page mentre suonava “Stairway to Heaven” negli anni ’70. Potreste averlo visto anche tra le mani di John McLaughlin, Steve Miller, Alex Lifeson dei Rush, Don Felder alle prese con “Hotel California” oppure Steve Howe (questo esemplare color crema appartiene proprio a lui).

 

MODELLO: FLYING V
COSTRUTTORE: GIBSON, 1967
TIPO: ELETTRICA SOLID-BODY
SEGNI PARTICOLARI: dipinta a mano dal suo proprietario, Jimi Hendrix, anche se a dire il vero nel 1999 è stata restaurata totalmente e questa verniciatura è una riproduzione fedele dell’originale

https://a6p8a2b3.stackpathcdn.com/OlAjI1anNBco3ih0NcnJnXg0hEM=/700x0/smart/rockol-img/img/foto/upload/chitarre-pagina-203.2022-01-21-17-51-30.png

La Flying V, uno dei tre modelli della linea Modernistic presentata da Gibson alla fine degli anni ’50, tanto all’avanguardia quanto disastrosa sul piano commerciale, un decennio dopo venne leggermente ritoccata e divenne una colonna della Gibson. Col suo design che consentiva di arrivare facilmente a ogni tasto, aveva un fascino particolare per i chitarristi heavy metal. Questo esemplare è particolarmente importante poiché apparteneva a Jimi Hendrix, che per quanto suonasse (e di tanto in tanto incendiasse) soprattutto le Fender Stratocaster, possedeva ben tre Flying V.