mercoledì, Maggio 1, 2024

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Cosa è rimasto degli anni Novanta sulle piattaforme streaming

fonte articolo e foto -rockol.it – redazione musica

Il miliardo di passaggi fatti registrare da ‘Wonderwall’ degli Oasis su Spotify pone domande interessanti sul gradimento dell’ultimo grande decennio del rock in ambito digitale.

Il battage mediatico per il venticinquennale di “(What’s the Story) Morning Glory?” ha spedito “Wonderwall” – il terzo singolo estratto dalla seconda prova in studio pubblicata dalla band dei fratelli Gallagher – nella top 200 di Spotify: a darne notizia è la stessa piattaforma di streaming, che osserva come la canzone – considerata uno dei brani simbolo degli Oasis – sia una delle poche pubblicate negli anni Novanta a figurare, attualmente, nella top 200 del servizio digitale, dove a imperversare sono urban, rap, trap, latin e affini.

Il dato, interessante, riguarda l’indice di grandimento presso il pubblico attuale del repertorio distribuito sul mercato nel corso di quello che in molti considerano l’ultimo grande decennio per il rock, genere – da qualche anno a questa parte – ormai in disarmo presso le platee mainstream, tanto da essere relegato ai Grammy Awards nella porzione dello show pre-telecast (cioè non trasmesso in diretta televisiva).

Quali sono, tuttavia, le canzoni uscite negli anni Novanta più apprezzate dagli utenti di Spotify? L’ultima classifica, in merito, la società di Daniel Ek la rese nota quattro anni fa, nel 2016: in vetta alla chart c’era “Smells Like Teen Spirit” dei Nirvana, con 50.65 milioni di stream, seguita da “Iris” dei Goo Goo Dolls (35.66 milioni), la stessa “Wonderwall” degli Oasis (34.35 milioni), “Under the Bridge” dei Red Hot Chili Peppers (33.62 milioni), “No Diggity” dei Blackstreet (30.91 milioni), “Come As You Are” dei Nirvana (30.36 milioni), “Still Dre” di Dr Dre (30.3 milioni), “Enter Sandman” (dei Metallica 29.16 milioni), “Creep” dei Radiohead (28.93 milioni) e “I Will Always Love You” di Whitney Houston (27.48 milioni).

Quattro anni, nell’epoca del digitale, sono un’era geologica, e – date la crescita in termini numerici di Spotify e le oscillazioni del mercato discografico – sarebbe del tutto fuorviante considerare la vecchia chart anche solo come indicativa. In mancanza di dati forniti dalla stessa piattaforma con eventuali new entry, si può solo confrontare i dati della top 10 segnalata nel 2016 con quelli che gli stessi brani stanno facendo segnare oggi su Spotify. La chart, con le stesse canzoni ma aggiornata con i passaggi attuali, si trasformerebbe così:

Wonderwall – 1000.01 milioni di stream
Smells Like Teen Spirit – 821.91 milioni di stream
Under the Bridge – 685.17 milioni di stream
Iris – 639.92 milioni di stream
Come As You Are – 508.53 milioni di stream
Creep – 597.98 milioni di stream
Still Dre – 582.58 milioni di stream
Enter Sandman – 562.61 milioni di stream
No Diggity – 430.45 milioni di stream
I Will Always Love You – 335.22 milioni di stream

Le prime quattro posizioni resterebbero occupate dagli stessi brani, ma con cambi sostanziali: “Wonderwall” passerebbe dalla terza alla prima posizione, a discapito di “Smells Like Teen Spirit”, che scalerebbe sul gradino intermedio del podio. “Under the Bridge” salirebbe dal quarto al terzo posto, mentre “Iris” scalerebbe di due tacche in quarta posizione. “Come As You Are” si piazzerebbe quinta guadagnando una posizione, seguita da “Creep”, in risalita dalla nona piazza. “Still Dre”, “Enter Sandman” e “I Will Always Love You” si riconfermerebbero rispettivamente settima, ottava e decima, mentre “No Diggity” precipiterebbe dalla quinta alla decima posizione.

Ma non c’è solo Spotify. Per avere un’idea più ampia del gradimento generale di questo repertorio in ambito digitale vale la pena considerare quante visualizzazioni abbiano totalizzato a oggi gli stessi brani su YouTube, piattaforma diversa in termini di profilo dell’utenza. Considerando i video postati presso i canali ufficiali di band e artisti sulla piattaforma di video sharing, la classifica del 2016 dei brani anni Novanta più ascoltati su Spotify si riconfigurerebbe così:

Nirvana – Smells Like Teen Spirit – 1.135.564.859 visualizzazioni
Whitney Houston – I Will Always Love You – 996.224.886 visualizzazioni
Dr. Dre ft. Snoop Dogg – Still D.R.E. – 799.850.333 visualizzazioni
Radiohead – Creep – 431.322.222 visualizzazioni
Metallica: Enter Sandman – 424.435.674 visualizzazioni
Nirvana – Come As You Are – 368.019.082 visualizzazioni
Oasis – Wonderwall – 282.171.758 visualizzazioni
Goo Goo Dolls – Iris – 249.103.945 visualizzazioni
Blackstreet ft. Dr. Dre, Queen Pen – No Diggity – 225.720.832 visualizzazioni
Red Hot Chili Peppers – Under The Bridge – 65.759.543 visualizzazioni

Rispetto alla “nuova” classifica di Spotify, le differenze sono enormi: la capofila “Wonderwall” scende dalla prima alla settima posizione, “I Will Always Love You” dal decimo balza al secondo posto, “Still D.R.E.” dal settimo al terzo. “Enter Sandman” balza dall’ottavo al quinto posto, mentre “Under the Bridge” precipiterebbe dal terzo al decimo.

A margine, una nota curiosa: considerando ancora attuali le stime fatte nel 2019 da Digital Music News riguardo le retribuzioni per stream corrisposte da Spotify ai titolari dei diritti delle canzoni – 0,00437 dollari a passaggio – con il suo miliardo di riproduzioni “Wonderwall” avrebbe fruttato a Noel Gallagher e ai titolari delle royalties del brano 4 milioni e 370mila dollari.