venerdì, Aprile 26, 2024

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L’episodio crossover di Tre Allegri Ragazzi Morti e Cor Veleno

fonte articolo e foto – rockit.it – simone stefanini

Cosa può succedere mettendo insieme in un’unica superband i pionieri dell’indie rock e quelli del rap hardcore? Una nuova musica che potremmo chiamare Tarmcor, di cui è uscito il singolo “La gente libera”, preludio a un album e un tour. Abbiamo sentito Toffolo e Grandi Numeri per capire il progetto

I TARM e i Cor Veleno insieme, foto di Antonio Viscido
I TARM e i Cor Veleno insieme, foto di Antonio Viscido
Esce venerdì 10 dicembre La gente libera, brano nato dall’incontro tra Cor Veleno e Tre Allegri Ragazzi Morti. Le due storiche band si sono frequentate a Roma dal 2019 con l’idea di fare qualcosa insieme. Fra session in studio e scambi in remoto, è successa una magia: il crossover tra due gruppi importantissimi, uno per l’hip hop hardcore e l’altro per il rock indipendente, ha prodotto il sound inedito, che rimanda a certi episodi degli anni ’90 con un’energia bella tosta.

La gente libera anticipa l’uscita (prevista per la primavera del 2022) di un intero album firmato assieme da Cor Veleno e Tre Allegri Ragazzi Morti. Davide Toffolo ha realizzato la copertina del singolo, la racconta così: “Entrambi abbiamo un simbolo molto forte che ci caratterizza: per i Cor Veleno è la tigre, per i Tre Allegri Ragazzi Morti è la maschera. Per trovare il modo di raccontare il nostro incontro abbiamo subito pensato alla tigre con la maschera, che è un’immagine potente che rinnova entrambe le iconografie dei gruppi. Questa prima tigre invernale promette bellezza”.

Abbiamo sentito Davide Toffolo dei TARM e Grandi Numeri dei Cor Veleno per parlare di questa nuova avventura che presenteranno anche sul palco, che potremmo definire TARMCOR.

Come vi è venuto in mente di collaborare a un intero disco insieme?

Davide: È che una notte ho incontrato Giorgio (Grandi Numeri) in una serata al Sans Papier dove metteva musica Grant della ZZK di Buenos Aires e ho scoperto che sapeva più cose di me sulla cumbia. Ho vissuto a Roma per quattro anni e ad certo punto volevo produrre un pezzo di Metal Carter. L’ho cercato e l’abbiamo fatto nello studio di Squarta. Ci è piaciuto lavorare assieme così il passo successivo è stato naturale. Cor Veleno e Tre Allegri. Solo l’idea già mi suonava nella testa. Sono orgoglioso di aver fatto un disco con Cor Veleno. Un gruppo seminale per tutta la scena hip hop.

Grandi Numeri: Squarta e Gabbo hanno iniziato a dare forma alle prime canzoni, Davide e io a scrivere i testi senza avere minimamente idea di cosa sarebbe successo di tutte le tracce. Abbiamo scelto di essere il più possibile aperti e scambiare input. Alla fine un disco così in Italia non è stato mai fatto!

Come si mettono insieme due esperienze apparentemente piuttosto distanti come TARM e Cor Veleno?

D: Devi credere nella magia della musica. Ci abbiamo creduto ed è venuto fuori un suono nuovo. Nuovo per entrambi i gruppi. Un regalo meraviglioso.

GN: Come dicono in America, abbiamo pensato “out of the box”, fuori dalla scatola. Abbiamo amato cambiare la prospettiva classica nell’approcciarci alla musica. Come dice Davide, la magia è tutta lì, nel farti guidare dalla musica. Senza paura.

Come avete lavorato a livello di scrittura e composizione?

D: Un poco a Roma, un poco in remoto. È stata una accensione fulminea, rallentata poi da ‘sto casino che viviamo. Ognuno coi suoi di casini. Chi a Roma, chi in Friuli, chi a Panama per poi chiudere tutto quando abbiamo potuto ritrovarci.  Una gestazione lunga ma non tormentata. Creativa sempre. Dal primo incontro avvenuto nel 2019 alle ultime cose scritte poco prima dell’uscita.

GN: È importante capire che la scrittura, come la nascita di un disco… questo disco, non è frutto di idee tirate fuori strizzando l’occhio un po’ al mainstream ed un po’ all’ego che riempie la radio di suoni inutili.

Sembra ci sia un ritorno al crossover di metà ’90 – primi 2000 e La gente libera sembra andare in questa direzione. Vi ci riconoscete?

D: Dici che è come stare in un episodio di BoJack Horseman? Un episodio crossover. Potrebbe essere la parola chiave. Anche con un poco di ironia.

GN: Ho fatto tesoro della frase che El Tofo ha detto il primo giorno che abbiamo registrato in studio: “Questo suono che stiamo creando potranno definirlo ‘crossover’, ma il nostro è un crossover giocato in attacco. Mai in difesa”. Sottoscrivo al 100%.

Foto di Antonio Viscido
Foto di Antonio Viscido

L’hip hop, dopo l’indigestione della trap, di che salute gode?

GN: Non ritengo che l’hip hop e la trap abbiano molto in comune. Non a caso in Francia la trap viene chiamata “urban-pop”.

“Frequento solo chi mi dà coraggio”, di questi tempi ce ne vuole. Come avete passato il periodo pandemico?

D: Con TARM abbiamo fatto tante cose per stare vicini alla nostra gente. Per non farli sentire soli e per non sentirci inutili. La paura che viviamo tutti per me ha funzionato come un detonatore. La mia testa si è rimessa in moto come nei miei anni ’90, appunto. Ho disegnato e collaborato con tanti musicisti. Ho fatto addirittura Sanremo. Ah ah ah.

GN: Il nostro album riflette tantissimo l’epoca che stiamo attraversando tutti da punti di vista differenti ma dà un’energia che a me personalmente ha aiutato tantissimo quando sono rimasto bloccato all’estero, nel peggior lockdown dopo Cina e Corea del Nord.

Cosa dobbiamo aspettarci dal disco?

D: Musica figa. La musica sai che cos’è? È la sola cosa vera che resta.

GN: Non aspettatevi altro che una “manata in faccia”. Troppa musica di plastica in giro. È tempo di aprire le nostre orecchie a qualcosa di completamente diverso.

Presenterete questo lavoro dal vivo? Come sarà strutturato un concerto di TARM/Cor Veleno?

D: Non vedo l’ora di farlo. Sarà un concerto per cantare e ballare, finalmente. Stiamo volando ora immaginando come far integrare pezzi storici e pezzi nuovi. Saremo almeno in sei sul palco. Forti come una tigre. Misteriosi come una maschera di teschio.

GN: Per forza! Sarà il momento perfetto per guardarci in faccia, senza filtri e con il volume più forte del mondo. Quello della gente libera.